lunedì 1 febbraio 2016

01 Febbraio 2016

Oggi é dura. Inutile nascondere un po' di stanchezza, con le gambe ancora appesantite dalla trottata di Sabato scorso, inutile nascondere che la nebbia che non dá tregua ormai da giorni abbia in un certo senso attaccato il mio umore. Non ho voglia di uscire a correre, anzi, non avrei proprio voglia di uscire di casa. Ma oggi é in programma una seduta di allenamento non troppo impegnativa. 50 minuti di corsa rigenerante all'ormai consolidato ritmo di corsa lunga, 5,32/5,37 al km. Inoltre, é arrivato il momento di cambiare le scarpe, ormai logore da quasi 900 km di allenamento. Decido di farlo oggi, visto che non é prevista una settimana particolarmente pesante e, si sa, il cambio scarpa ha bisogno di un periodo di assestamento. Comunque, gli impegni sono impegni. Bisogna uscire a correre. Parto lentissimo, un ritmo non mio. Mi sembra di danzare con l'ammortizzazione delle Mizuno nuove di pacca, le stesse che ho appena dismesso. Wave Ultima 7. La mia scarpa, non c'é che dire. Ma le differenze tra un paio ben sfruttato ed uno intonso sono notevoli. Faccio scivolare i kilometri sotto le mie sempre piú convinte falcate e termino l'allenamento con un umore sicuramente migliore. 10,1 km al ritmo di 5min e 30 sec/km. Soddisfatto, ma con i polpacci dolenti. Sará cosí sicuramente per qualcuna delle prossime uscite o almeno fino a quando il mio fisico non si sará adattato alla nuova calzatura. Il morale peró deve migliorare. Non sono certo che la tabella scelta sia corretta e questo mi spaventa un po' in prospettiva. Alea iacta est, indietro non si torna. Nelle prossime uscite impegno al massimo. Per il momento, alla prossima.....

2 commenti:

  1. Il tempo condiziona molto le persone quindi non ci si deve abbattere mai specialmente quando si ha la possibilità di testare un nuovo paio di Mizuno. Immagino siano ali ai piedi, perciò caro Hansen, guarda sempre il lato positivo e vedrai che l'umore migliorerà alla grande. Questi intensi allenamenti non ho avuto ancora modo di provarli e chissà mai se lo farò, ma l'impressione è che sia del tutto normale subirne gli effetti, stanchezza, dolore ai polpacci, pesantezza, fatica credo che tutto faccia parte del training 42K. Nel frattempo i giorni passano e gli allenamenti via via diminuiscono! ...continua così e vedrai che andrai forte!

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  2. Hai ragione, é cosí. Ricordo che era cosí anche quando ho preparato la prima mezza maratona. I dubbi di non essermi allenato a dovere, di aver sbagliato qualcosa, salvo poi ritrovarmi all'esame gara preparato a dovere. Certo, in una prova di 42 km, che durerá piú di 4 ore, nulla si puó improvvisare. Quanto alle Mizuno, beh, come ho detto, sono le MIE scarpe. Con Asics non mi sono mai preso, con Brooks ho un legame affettivo che mi deriva dall'essere state le mie prime scarpe ma un amore che é scemato nel tempo, Saucony le Ferrari ai piedi ma le paragonerei a degli pneumatici dalla mescola morbida che tengono divinamente la strada ma che devi cambiare dopo 20000 km. Con le Saucony di kilometri ne fai pochi ma hanno una reattivitá fantastica e poi loro. Mizuno, sembrano disegnate sul mio piede, discreto chilometraggio, dopo circa 300 kilometri ottime prestazioni. Magari in futuro proveró Nike (non male le Vomero) e Newton (prezzi proibitivi). Grazie per il supporto.

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