mercoledì 6 luglio 2016

02 Luglio 2016 - Hochpustertal Run

Una bella gara con tante attività collaterali, su tutte la Loacker Kids, la corsa dei bambini, a cui ha partecipato mio figlio nelle ore immediatamente precedenti lo start della nostra. Già da mesi, col caro amico Piero e con mio fratello ci era balenata l’idea di mettere su una squadra che partecipasse alla Winwin, competizione che premia i team con la somma dei tempi di due componenti nella mezza maratona e di uno nella Classic Run da 12.1 km . Scelto anche il nome, The Marvels, non restava che correre con non poche speranze di poter arrivare sul podio visto che le iscrizioni negli anni passati a questa particolare gara non erano numerose. In verità anche le iscrizioni alle altre gare non contavano molti atleti, un centinaio nella mezza, 150 scarsi nella Classic Run, ma poter puntare addirittura al podio sembrava davvero una cosa fantascientifica. Nei giorni precedenti la gara avevo analizzato gli altri competitor, sbirciando sul sito delle iscrizioni, e se da un lato facevano eccezione quelli di una delle due squadre della Lucca Marathon, composta da gente che corre in 1.20 la mezza, gli altri erano tutti alla nostra portata. Correre una volta tanto non solo per se stessi ma anche per la squadra ha messo le ali un po’ a tutti. La gara parte da San Candido e termina a Sillian in Austria. Si corre tutti assieme, Halfmarathon e Classic, fino alle porte di Sillian dove il percorso si divide e prosegue fin oltre Heinfels e ritorno per la Halfmarathon mentre per la classic l’arrivo è dopo poche centinaia di metri. Buona parte del percorso si snoda sulla ciclabile che da San Candido arriva a Lienz, quasi interamente asfaltato e le condizioni per fare bene ci sono tutte visto anche il dislivello negativo, si parte da 1172m e si arriva a 1073. Dopo la gara di Cristian ognuno è rientrato nei propri hotel a prepararsi e l’appuntamento è per le 17 in centro a Sillian dove prenderemo la navetta per San Candido. Mio fratello raggiunge invece l’albergo solo venti minuti prima dell’appuntamento a causa di impegni lavorativi, e l’adrenalina in corpo sarà probabilmente la causa dell’errore di valutazione che lo costringerà a sbagliare strada al bivio tra la mezza e la classic e a lasciare per strada parecchi minuti. Piero dal canto suo sfodera la prestazione della vita stracciando il proprio personale e terminando la gara in uno strabiliante 1.33 e poi ci sono io. Ultimamente non sto benissimo, mi fa un po’ male il ginocchio, per questo mi riterrei soddisfatto se concludessi sotto l’1.45. Arriviamo in zona partenza alle 17,20 circa, giusto in tempo per scaldarci, e per scattarci un selfie che verrà immortalato a distanza dai fotografi dell’organizzazione ed inserito tra le immagini più belle di questa competizione, poi la partenza sotto uno stupendo sole riappropriatosi finalmente del posto che in questa stagione gli compete dopo che una mezza tempesta ci aveva spaventati nel pomeriggio. Parto forte tanto da passare il primo km a 4.25 ed i successivi attorno ai 4.40, in piena media per abbassare il mio primato personale sulla distanza, ma i continui saliscendi probabilmente hanno segnato alla lunga la mia gara. E pensare che dopo un’ora di corsa avevo già percorso quasi 13 km, 12,74 per la precisione, mai fatto prima e dopo 1h 15m avevo passato i 16km. Ma è subito dopo che si è spenta la luce. Un black out che mi ha costretto a dei tratti al passo nei successivi 4km. Constatato che il primato ormai era svanito ho pensato a minimizzare i danni e di certo non hanno aiutato i ristori lungo il percorso dotati solamente di acqua mentre avrei avuto un disperato bisogno di Sali minerali. Ma dell’organizzazione nulla posso dire, tantissimi bambini a porgerti i bicchieri dell’acqua, tantissimi ad incitarti, ad ogni bivio un addetto ad indicarti la strada. A livello personale però un conto in sospeso con questa gara che potremo tranquillamente saldare in futuro, ora c’è un’altra straordinaria partita da giocare, quella a squadre. Il mio risultato, comunque, non da cestinare affatto, ha fatto segnare 1.42.54, Piero come già detto ha concluso la sua fatica in 1.33.31 mentre mio fratello la sua 12 km in 1.14.46. Dopo aver fatto la doccia il ritrovo sotto al palco ha un sapore diverso da tutte le altre volte. Abbiamo addosso le maglie dei supereroi perché i Marvels sono loro, sono Superman, Batman ed Iron man ma questa volta hanno i nostri volti raggianti, sì perché in fondo lo sappiamo e lo sentiamo, siamo sul podio. Partono tutta una serie di calcoli mentali, Lucca Marathon ha mantenuto le previsioni e probabilmente ha vinto. Ma dopo ci siamo noi. Parte la lunghissima cerimonia di premiazione, come al solito la competizione a squadre è l’ultima. Si parte dalla 5a piazza, Asd Lucca Marathon 2 con 5.12.57, 4° posto per Super Running team 4.52.55, ma è al momento del pronunciamento del terzo classificato che ai piedi del palco prende vita il sogno, Trio Pacai 4.49.36. Siamo secondi. 4.31.11. E’ una sensazione incredibile questa prima volta su un palco. Lo speaker si lascia trascinare dal nostro entusiasmo e comincia ad urlare i nostri nomi mentre saliamo sul palco assaporando ogni passo ed è come salire in cielo. Ci viene consegnata la coppa e la scena è tutta per noi, non ha importanza quante squadre erano iscritte o quanto poco importante fosse la corsa. In quei 2 minuti abbiamo alzato al cielo la nostra coppa del Mondo e provato, almeno per quanto mi riguarda, una gioia e delle emozioni sicuramente irripetibili. Nemmeno la sconfitta della nazionale ai rigori a cui abbiamo assistito in un ristorante del centro riuscirà in seguito a scalfire la soddisfazione di quanto fatto. Alla prossima…

2 commenti:

  1. C'è solo un termine per definire questo racconto, Magnifico! Trasmette tutte le sensazioni provate, prima durante e dopo la gara. The Marvels non ha deluso e non lo scrivo perchè siamo saliti sul podio ma perchè lo spirito di questo gruppo e dei supporter al seguito è stato quello giusto. Allegro, determinato e guerriero, perchè quando c'era da lottare si è lottato sino alla fine, la forza di BATMAN al momento dell'errore e la voglia di riscatto di SUPERMAN dopo il Black-out sono la dimostrazione che c'era tutta la voglia di compiere l'impresa. Della nostra "Coppa del Mondo" ne andiamo fieri e orgogliosi e son convinto che rimarrà un ricordo indelebile della nostra vita. In fin dei conti le imprese piccole sono quelle di maggior valore. Ironman

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  2. Grazie Piero, davvero difficile descriverlo a chi non ha provato quelle sensazioni, ma mi fa molto piacere che ti sei ritrovato in quanto da me scritto, visto che lo hai vissuto come me in prima persona. Al di lá di tutto poi, la cosa piú bella é stata la condivisione di quei momenti con tante persone per noi importanti che ne hanno gioito come fosse una loro vittoria, questa in fin dei conti la vera vittoria, qualcosa di cui andare fieri e di cui essere orgogliosi. Per quanti oggi sono con noi e per quanti, soprattutto in questo giorno, non ci sono piú. ;-)

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