giovedì 22 settembre 2016

18 settembre 2016 - Mezza Maratona di Udine

Torno a scrivere finalmente di corsa dopo un periodo denso di allenamenti e di competizioni su distanze brevi. L'estate é passata in fretta, come sempre troppo in fretta. Due settimane fa Bibione ha ospitato una bellissima gara sulla distanza di 10 miglia, poco oltre 16 km, che ha provato piú del dovuto gli oltre 500 iscritti, tra cui il sottoscritto, con un clima caldo e umido, alla fine vero vincitore della competizione. Non posso che ritenermi soddisfatto, viste le condizioni, dell' 1.17.52 finale,
ma oggi é diverso. Oggi si corre la Mezza Maratona di Udine, percorso rinnovato con la partenza da Cividale, clima piú autunnale che tardo estivo e parecchi km in piú nelle gambe nonostante i soli 14 giorni passati dalla gara precedente. Come forse si ricorderá siamo ormai agli sgoccioli della preparazione alla Maratona di Monaco del 9 ottobre, onestamente, non una gran bella preparazione. Pochissimi lunghi fatti, e siccome la maratona non si improvvisa, é lecito non aspettarsi, almeno in questa occasione, grandi cose. Ci limiteremo a fare i turisti sperando in una buona giornata. Quindi questa mezza maratona é, come quasi sempre accade durante la preparazione alla gara regina, un po' come il banco di prova per verificare lo stato fisico attuale in vista di tale appuntamento. Il ritrovo é fuori dal cancello di casa mia dove piú puntuali che mai Piero e Mauro sono ad attendermi alle 7. La partenza é alle 10 ma la logistica consiglia l'arrivo entro le 8 in Stazione a Udine da dove partiranno i treni per Cividale sui quali avranno libero accesso gli appartenenti alle varie Societá Sportive. Il tempo negli ultimi giorni é stato molto variabile tendente piú alla pioggia che al sole ed oggi non fa eccezione. Ma almeno al momento non piove. Chi corre sa che la pioggia, quando la gara é giá iniziata, ha una importanza relativa, ma l'attesa prima dello start affrontata sotto l'acqua l'importanza ce l'ha....eccome. Sono quasi le 9 quando il treno sul quale abbiamo viaggiato arriva alla stazione di Cividale. Il breve tragitto é stato di aiuto per cambiarsi e preparare le ultime cose prima di consegnare le borse all'organizzazione.
Un'organizzazione che nel complesso mi sarei alla fine sentito di elogiare per gli sforzi fatti se non avessi constatato, come altri, all'arrivo, la totale incuria nella custodia delle suddette borse, lasciate per terra, nei tendoni delle docce all'arrivo, completamente infradiciate dai tombini rigurgitanti acqua piovana, venuta giú a secchi nell'ultima parte di gara. Eh giá, perché poi, alla fine, ha piovuto. Eccome. Lo start é precisissimo. Ore 10. I primi 4 km sono tutti dentro Cividale, si attraversa lo scenografico Ponte del Diavolo ed anche se il primo km é abbastanza lento, complice il solito ingorgo alla partenza causato da corridori piú lenti davanti, a 4.54, i successivi sono molto piú incoraggianti 4.38 e 4.35. Il percorso, che avevo giudicato veloce ma noioso sulla carta, si rivela invece molto piacevole. Strade larghe, dritte, pochissimi cambi di direzione e panorama verdeggiante e quasi rilassante. Gli ingredienti per poter fare bene ci sono tutti. Percorrendo per buona parte del percorso la SS54 si attraversano soltanto due centri abitati prima di Udine. Moimacco verso il km 7 e Remanzacco verso il km 12. Ció che piú ha fatto piacere é stato vedere l'inaspettata partecipazione popolare. Il tempo inclemente non ha impedito a molte persone di essere presenti ad incitare lungo il percorso, principalmente nei pressi dei due paesini citati. Purtroppo quanto di bello vissuto nella prima parte di gara era costantemente minacciato dalla visione all'orizzonte di un cielo plumbeo che nulla di buono lasciava presagire. Veniva quasi da correre piú forte per fare in modo che la corsa finisse il prima possibile. Ma bisogna dosarsi. Dopo 1h ho percorso 12,7 km. Sta andando tutto in modo perfetto quando le prime gocce di pioggia fanno capolino. All'inizio sono solo piccoli spruzzi. Non ci si bada nemmeno. Verso il km 15 appena superato il fiume Torre e constatato il miglior tempo sulla distanza mai fatto finora decido che é il momento di rompere gli indugi, assumo un gel prima del penultimo ristoro e mi lancio alla rincorsa di un risultato assolutamente insperato, poter migliorare il primato personale sulla mezza. La pioggia peró, a questo punto, diventa diluvio. Verso il km 16 ho giá la casacca inzuppata ed é come portarsi dietro uno zainetto in piú. Le scarpe sono fradicie cosí come le calze, una sensazione davvero strana e parecchio fastidiosa. Un cavalcavia che sembra eterno lancia verso l'ingresso di Udine e ne risente cosí anche il ritmo che cala a 4.48. La pioggia non molla un secondo, mi consola che in questa seconda parte continuo a superare altri atleti, e adesso a meno 3 dall'arrivo decido di dare tutto. Non sono minimamente stanco, le gambe, notevolmente appesantite piú dall'acqua che dalla fatica, girano che é un piacere, cosí riesco senza troppi problemi ad aumentare il ritmo, 4.37 il km 19, 4.34 il 20. La pioggia ormai é ovunque. Non riesco nemmeno a vedere. Sento il pavé sotto i piedi ma non riesco a focalizzare dove mi trovo. So solo che manca 1 km perché il Garmin, prova subacquea superata, é lí a scandire ogni mio passo. Sono in linea per fare il personale, ma anche l'ultimo km dovrá essere veloce e poi bisognerá attendere il gioco Gun time, Real time che era durato, in occasione del mio Personale precedente a Trieste, addirittura 24 ore. E allora comincio a mulinare le gambe con ritmo sempre maggiore, il crono non lo guardo piú, mi aiuta un corridore che mi sorpassa ad una velocitá siderale, mi accodo a lui ed inizio uno sprint lunghissimo. Assieme a lui ne passiamo due, tre, poi, a 200 m dalla linea del traguardo riesco a ripassarlo facendo ricorso a tutte le energie residue e concludo questa ennesima fatica con un ultimo km corso attorno ai 4.15. Il tanto sospirato tempo di gara, Real Time, arriverá nel tardo pomeriggio. 1.39.43 nuovo primato personale migliorato di 6 secondi, ma in un percorso misurato al polso di quasi 200 metri piú lungo ed in condizioni, almeno nel finale, proibitive. Con grande entusiasmo e rinnovato ottimismo in rampa di lancio per la mia seconda maratona.

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