martedì 10 maggio 2016

8 Maggio 2016 - Bavisela Half Marathon Trieste

11 secondi. Nei 100 metri sono piú della gara stessa, in 100 km un battito di ciglia. 11 secondi possono davvero essere nulla. Dopo tutto che differenza puó fare terminare una mezza maratona in 1h 43m 11s oppure in 1h 43m 22s? Fondamentalmente nessuna. Eppure aver terminato la Bavisela in 1h 39m 49s invece che in 1h 40m 00s mi ha dato qualcosa in piú, ulteriori consapevolezze che il cammino intrapreso tre anni fa é quello giusto. Quello che ritenevo un autentico muro, l'1.40, é stato abbattuto. Il mio primato precedente di 1.43.03 polverizzato e tutto in una gara che, parliamoci chiaro, é stata messa lí per farmi fare il personale. Le premesse c'erano tutte. Forse davvero utopistico pensare ad un miglioramento cosí marcato, ma sentivo di potercela fare. La giornata, iniziata all'alba, é stata davvero da incorniciare. Da incorniciare come il meraviglioso dipinto che é la costiera di Trieste, come il percorso che tranne per pochi km all'inizio e i 7 finali é una lunga discesa che ti accompagna dolcemente, offrendoti un'incantevole vista sul golfo, facendoti letteralmente godere di uniche bellezze naturali. Il ritrovo, come per l'anno passato, é alle 8.10 in Stazione a Monfalcone con tutti gli atleti della societá. Io arrivo parecchio prima, circa 20 minuti, perché accompagno moglie e figlio che prenderanno il treno fino a Miramare per partecipare alla corsa non competitiva per famiglie di 7 km che arriverá assieme alla mezza e alla maratona in Piazza dell'Unitá. Al ritrovo siamo davvero in tanti, viene con noi anche un caro amico, Piero, che corre da poco tempo ma giá con ottimi risultati. Ci suddividiamo in poche auto e ci dirigiamo all'Autogrill di Duino Sud dove troviamo parcheggio senza troppi problemi. Preparativi di rito ed é giá ora di recarsi sulla linea di partenza dove consegniamo le borse che ritireremo all'arrivo. In zona partenza ci si trova con altri atleti della societá, ora siamo davvero numerosi, e ci sistemiamo poco oltre la linea di partenza per la classica foto pre-gara.
Dopo il riscaldamento é ora di entrare nelle gabbie, sistemate in modo sconclusionato. La logica vorrebbe che se assegni dei pettorali di un colore a seconda di tempi dichiarati in fase di iscrizione, questi colori corrispondano a quelli delle griglie di partenza, e invece io, giusto per fare un esempio, col pettorale verde, se provo ad entrare nella griglia verde, mi trovo in compagnia di gente con tempi personali sotto l'1.30. Viceversa entrando nella griglia azzurra rappresentata da tempi piú simili ai miei, mi sono trovato con atleti molto piú lenti di me. Tutto questo ha ingenerato parecchia confusione, sintomo di una disorganizzazione, sul quale preferirei sorvolare, giá palesata nei giorni precedenti con la scarsezza dei pacchi gara e con le magliette tecniche con alcune taglie terminate. La partenza inizialmente prevista per le 9.50 é spostata alle 10 e il sole comincia ad alzarsi e a farsi sentire. Fa caldo, sto maledicendo il momento in cui ho deciso di non indossare un cappellino e la calca rende affannoso anche respirare. Ma era cosí difficile fare delle griglie di partenza un po' piú spaziose? Ah giá...la disorganizzazione. Vivo lo sparo come una sorta di liberazione, vorrei raggiungere subito il ritmo prefissato di 4.50, ma mi é impossibile. Devo fare la Gimkana tra decine di atleti piú lenti e purtroppo constatare che dopo i primi 500 metri l'andatura non é scesa nemmeno sotto i 6 min/km. Questo inizio non ci voleva proprio. É solo dopo questa fase che finalmente riesco ad ingranare la marcia ma il passaggio al primo km é abbastanza impietoso. 5.06. Ora mi tocca pure recuperare. La prima parte del percorso é in leggera salita. I primi 4 km sono abbastanza irregolari ed il piccolo dislivello positivo la fa da padrone. Torna l'ottimismo al passaggio al secondo km che stacco in 4.37. La gara comincia adesso. Non posso fare a meno di notare i colori, colori in gara, colori fuori, colori ovunque. La meravigliosa giornata di sole regala una partecipazione popolare quasi insperata. Ed io sto davvero bene. Conosco benissimo il percorso. Ho lavorato a Sistiana per molti anni e, oltre ad aver partecipato lo scorso anno alla stessa gara, ho pure fatto qualche allenamento in Costiera. E quindi so che passati i primi quattro km, dopo la Costa dei Barbari, il percorso é in discesa, in tutti i sensi. Ed in effetti cosí é stato. Dopo aver tenuto il ritmo prefissato anche al terzo e quarto km sono riuscito ad aumentare gradualmente l'intensitá fino ad attestarmi sui 4.45 ed in alcuni tratti anche meno. Quasi scientificamente prendo una bottiglietta d'acqua ad ogni ristoro e ne verso un po' sulla testa per rinfrescarla e quasi scientificamente cerco l'ombra che gli alti costoni proiettano sull'asfalto. Ed i km passano, 10,11,12 . Al momento sono in piena media per stabilire il mio primato personale. Nessun calo al momento anche se ho una sete pazzesca. Nonostante abbia bevuto ad ogni ristoro ora, km 13, ho davvero bisogno d'acqua. Il km 13 lo percorro in 4.57, poi peró, una volta dissetato, riprendo velocitá e mi immetto sul lungomare di Barcola a 4.33 di media. Mancano 7 km, forse é ancora presto per fare calcoli, ma la sensazione é che sará un giorno da ricordare. Il cambio repentino di pendenza invoglia quasi a rallentare , ma non ci penso proprio. Da qualche km si sono uniti a noi della mezza gli atleti della Maratona partiti da Lipica e a Barcola sfilano accanto, in un lungo fiume porpora, i quasi 8000 della non competitiva. Tra di loro ci sono mia moglie e mio figlio. O forse c'erano, visto che probabilmente saranno giá arrivati. Ho quasi l'illusione che si siano fermati ad aspettarmi passare e fare il tifo, questo mi dá ulteriore forza almeno fino a quando la marea della Bavisela Family non entra in porto Vecchio lasciandomi solo agli ultimi km. Mentalmente prima che con le gambe percorro viale Miramare, passo davanti alla stazione dei treni, in Piazza della Libertá, guardo il crono, sono a 4.36, sono davvero stanco e mi fanno un po' male le ginocchia, forse perché questo ritmo finale non é proprio il mio, ma manca pochissimo, un km circa e potrei arrivare a ridosso dell'1.40 che potrebbe valere oltre che il record personale, un per me impressionante abbattimento di tale soglia psicologica. E allora getto il cuore oltre l'ostacolo e mi lancio in un lunghissimo sprint, Corso Cavour, poi Riva 3 Novembre, adesso c'é di nuovo quella marea granata, solo che é ai lati della strada, tutti ad applaudire, mi prendo ognuno di quegli applausi anche se sono ben conscio che non sono tutti per me, ma quell'illusione mi trascina negli ultimi 100 metri, guardo il tabellone, vedo solo 1.40 e basta, non vedo i secondi, alzo le braccia al cielo. É PB. Personal Best. Dovró attendere quasi 24 ore per sapere che, alla fine, quel muro, l'ho veramente abbattuto. Il Real Time sará di 1.39.49. 11 fantastici secondi hanno martellato quel limite. E dopo essermi ricongiunto con la mia splendida famiglia e con gli altri compagni di squadra andiamo tutti in pizzeria per incorniciare nel modo migliore il piú bello dei quadri. Alla prossima....

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